Visione del Docufilm “Alle ricerca delle origini del male”

Attività didattica organizzata in occasione del Lucca Film Festival

Giovedì 12 Aprile gli Studenti delle classi 1^ – 2^ – 3^ del Liceo Linguistico hanno partecipato ad una delle tante attività didattiche previste dal Lucca Film Festival (8 – 15 Aprile), la proiezione del docufilm “Alla ricerca delle radici del male“.

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Il documentario, proiettato presso la sala Convegni “Vincenzo da Massa Carrara” della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e realizzato da Piero D’Onofrio e Israel Cesare Moscati, consiste in un “viaggio” in alcuni dei luoghi simbolo della dolorosa memoria del Novecento: dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, al campo di concentramento di Plazow, alla pace del bosco di Niepolomice, in Polonia, il “Binario 21” di Milano, da cui partiva il treno dei deportati alle Fosse Ardeatine a Roma, simbolo della Resistenza al nazi-fascismo.

Storie di donne e di uomini che hanno subito il male più atroce, assoluto, raccontate da figli e nipoti, vittime anch’essi del dolore. Nel film, i figli e i nipoti della Shoah, si incontrano per la prima volta davanti alla macchina da presa con i discendenti dei nazisti, per parlarsi, raccontarsi.

Al termine della proiezione è stato possibile confrontarsi direttamente con i registi: ne è nato un dibattito intenso, grazie anche al grande interesse mostrato dagli studenti.

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Progetto “Promociona tu Instituto”

Promociona tu Instituto è il progetto che gli studenti del Liceo Byron hanno realizzato per mettere alla prova e per testare sul campo, le conoscenze acquisite all’interno del modulo didattico “I giovani e le nuove Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (TIC)”.

Obiettivo dell’interessante progetto è stato quello di promuovere in lingua spagnola un’attività turistica o un’azienda, sfruttando le conoscenze acquisite durante le lezioni in classe. Tutto questo con la consapevolezza dei vantaggi e dei rischi delle nuove tecnologie impiegate.

Quale idea migliore se non promuovere la propria scuola?

Le classi sono state suddivise in gruppi di tre/quattro allievi che hanno presentato un proprio progetto, ognuno dei quali prevedeva tre diversi strumenti di comunicazione:

  1. La progettazione e la realizzazione di un depliant (qui uno di quelli realizzati) e brevi video che rappresentassero il Liceo Byron
  2. la preparazione di una presentazione orale supportata da una presentazione digitale (qui un esempio) (avente come target specifico gli studenti dell’ultimo anno della scuola media)
  3. la progettazione e la realizzazione di questionari e interviste agli allievi del Liceo Byron

 

I progetti, che sono stati presentati in forma orale e scritta, sono stati esaminati da una commissione interna il 1 Febbraio. I vincitori (nella prima foto) sono stati premiati con i biglietti per assistere allo spettacolo di Flamenco Live presso il Teatro Verdi di Firenze che si è svolto Sabato 3 Febbraio, accompagnati dall’ideatrice e coordinatrice del progetto, prof.ssa Urtiaga.

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Conferenza Cooperative Learning

Mercoledì scorso, 15 Novembre, presso l’aula magna del polpresidente aldo casali introduce cooperative learningo scolastico di Viale San Concordio, 81 si è tenuto un incontro dedicato ai docenti sul tema del Cooperative Learning.

Detto anche small-group learning , apprendimento in piccoli gruppi, (o anche collaborative learning) è una strategia didattica in cui piccoli gruppi di studenti lavorano insieme su un compito comune.

Il compito può essere semplice come risolvere un problema di matematica insieme, o complesso come lo sviluppo di un progetto.

In alcuni casi, ciascun membro del gruppo sono individualmente responsabili per singole parti dell’attività; in altri casi, i membri del gruppo lavorano insieme senza che sia stato assegnato loro un ruolo formale.03a48d8daf22

A questo primo incontro di formazione sul tema, condotto dalla Dott.ssa Eimear Marnell, sono intervenuti i docenti che collaborano con le nostre scuole, tra cui gli insegnati del Liceo Byron, con un’ottima risposta in termini di partecipazione, sia in quantità che in qualità con i partecipanti che hanno raccontato le loro esperienze, esprimendo i loro punti di vista e ponendo domande.

Obiettivo del pomeriggio è stato quello di introdurre ai presenti un metodo di insegnamento ancora poco diffuso in Italia, appunto il Cooperative Learning.

 

Il Cooperative Learning, utilizzato ormai da 5 anni presso la scuola primaria “English Primary School”, si basa:

  1. sull’enfasi posta sul coinvolgimento attivo degli studenti in lavori di gruppo e sul successo scolastico di tutti i membri del gruppo;
  2. sulla presenza nel lavoro di gruppo dei seguenti elementi: positiva interdipendenza; responsabilità individuale; interazione faccia a faccia; uso appropriato delle abilità; valutazione del lavoro.

Numerose ricerche e studi hanno dimostrato come con l’utilizzo sistematico di un simile metodo si abbiano benefici in termini di:

  • capacità di relazionarsi
  • aumentare l’autostima
  • risultati scolastici

Benefici che negli anni abbiamo potuto riscontrare nei nostri alunni.

Tuttavia perché tale metodo abbia successo, è necessario gestirlo correttamente, rispettando certi principi.

Presso la nostra English Primary, ad esempio, dove gli alunni spesso affrontano vari argomenti utilizzando questa metodologia, viene scritto e sottoscritto un regolamento da loro stessi. Questo permette di creare un clima ideale, dove ogni bambino rispetta l’altro, ogni bambino ha un proprio specifico compito da svolgere.

E’ inoltre importante la definizione dei gruppi, scegliere cioè quali bambini far stare insieme; così come è fondamentale rinforzare positivamente i bambini ogni volta che completano il loro compito all’interno del gruppo.

Capire i nostri figli – Mancanza di dialogo: abbattere il muro ed entrare in relazione con mio figlio

Prosegue il ciclo di incontri gratuiti “Capire i Nostri Figli”, promosso dal Liceo Byron ed il Centro Studi Benedetto Croce con collaborazione del Centro Clinico DAS, centro di recente apertura a Lucca che grazie ad un network specializzato di psicologi e psicoterapeuti offre sostegno psicologico e strumenti di miglioramento a famiglie e ragazzi.

Il primo incontro in programma che ha affrontato il tema del bullismo e dal titolo “Mio figlio è vittima dei bulli? Riconoscere i segnali…” si è svolto il 28 Gennaio scorso. Il secondo si è svolto il 22 Febbraio scorso sulle tematiche relative al rischio delle relazioni sui Social Network dal titolo “Aridità Sociale: Quando le Relazioni Attraverso i Social Network diventano le Uniche“. Il terzo incontro sulle tematiche dei disturbi alimentari previsto per il 28 Marzo è stato invece posticipato.

Il prossimo ed ultimo appuntamento è fissato per il 3 Maggio nel quale ci confronteremo con la dott.ssa Veronica Celli,  psicologa master sui Disturbi Specifici dell Apprendimento specializzanda in psicoterapia cognitivo comportamentale sul tema:

MANCANZA DI DIALOGO: COME ABBATTERE IL MURO ED ENTRARE IL RELAZIONE CON MIO FIGLIO.

Capire i nostri figli – Il Rapporto con il proprio corpo – Disturbi Alimentari e non Accettazione di sè stessi

Prosegue il ciclo di incontri gratuiti “Capire i Nostri Figli”, promosso dal Liceo Byron ed il Centro Studi Benedetto Croce con collaborazione del Centro Clinico DAS, centro di recente apertura a Lucca che grazie ad un network specializzato di psicologi e psicoterapeuti offre sostegno psicologico e strumenti di miglioramento a famiglie e ragazzi.

Il primo incontro in programma che ha affrontato il tema del bullismo e dal titolo “Mio figlio è vittima dei bulli? Riconoscere i segnali…” si è svolto il 28 Gennaio scorso; il secondo si è svolto il 22 Febbraio scorso sulle tematiche relative al rischio delle relazioni sui Social Network dal titolo “Aridità Sociale: Quando le Relazioni Attraverso i Social Network diventano le Uniche“.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 28 Marzo quando ci confronteremo con la dott.ssa Veronica Celli,  psicologa master sui Disturbi Specifici dell Apprendimento specializzanda in psicoterapia cognitivo comportamentale sul tema:

IL RAPPORTO CON IL PROPRIO CORPO: DISTURBI ALIMENTARI, NON ACCETTAZIONE DI SE’ 

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Dott.ssa Veronica Celli – Psicologa libera professionista – Formatrice

Laureata in Psicologia Dello Sviluppo e dell’Educazione a Torino con una tesi sperimentale,sulla transizione alla paternità. Sèecializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e ho svolto un master per specializzarmi nei Disturbi Specifici Dell’Apprendimento.

Si occupa di:

  • valutazione cognitiva e degli apprendimenti scolastici per la diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’apprendimento)
  • sostegno psicologico rivolti ai bambini/adolescenti, agli adulti, alla coppia e a genitori.
  • sostegno alla genitorialità preparto/post partum
  • Training assertivita’ e abilità sociali
  • Laboratori sulla competenza emotiva
  • Parent training e Riabilitazione psicologica
  • Progettazione di interventi psicologici di prevenzione/riabilitazione in contesti scolastici/sanitari

Vi aspettiamo quindi SABATO 18 MARZO  alle ore 10.00 presso al polo scolastico Esedra in Viale San Concordio, 81 – Lucca 

La partecipazione all’evento è GRATUITA, previa prenotazione al numero 0583-419640 o per email a segreteria@esedrascuole.it

Capire i nostri figli. Quando le relazioni attraverso i social network diventano le uniche relazioni

Il Liceo Byron ed il Centro Studi Benedetto Croce riavviano il ciclo di incontri gratuiti Capire i Nostri Figli, con la preziosa collaborazione del Centro Clinico DAS, centro di recente apertura a Lucca che grazie ad un network specializzato di psicologi e psicoterapeuti offre sostegno psicologico e strumenti di miglioramento a famiglie e ragazzi.

Il primo incontro in programma che ha affrontato il tema del bullismo e dal titolo “Mio figlio è vittima dei bulli? Riconoscere i segnali…” si è svolto il 28 Gennaio scorso.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 22 Febbraio quando ci confronteremo con la dott.ssa Manuela Giuliani, psicoterapeuta e sessuologa clinica e la dott.ssa Azzurra Brandi, psicologa dell’età evolutiva, sul tema:

ARIDITA’ SOCIALE – QUANDO LE RELAZIONI ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK DIVENTANO LE UNICHE RELAZIONI

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Dott.ssa Manuela Giuliani

Dott.ssa Manuela Giuliani – Psicologa della Salute, Clinica e di Comunità
Laureata presso l’Università “La Sapienza” di Roma nella Facoltà di Medicina e Psicologia iscritta all’Albo A degli Psicologi Toscani al numero 6773.
È Psicoterapeuta Sistemico Relazionale specializzata presso l’Istituto di Psicoterapia Relazionale – I.P.R. srl – di Pisa,
Esperta di Educazione Sessuale, Consulente Sessuale e Sessuologa Clinica iscritta all’Albo Nazionale della F.I.S.S. (Federazione Italiani di Sessuologia Scientifica) e A.S.I. (Associazione Sessuologi Italiani).
Mediatrice Familiare Esperta e docente di Psicologia al corso di Operatore Socio Sanitario presso il Polo Didattico dell’ASL 2 di Lucca

Azzurra Brandi – Psicoterapeuta e Psicologa dell’età evolutiva

Laureata in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione (Albo A dell’Ordine degli Psicologi della Toscana n. 5672) è specializzata nel lavoro con i bambini. Lo scopo è sostenere il loro benessere e quello dei loro genitori e famiglie.
Operatore Psicopedagogico (alla SIPP ) e Mediatrice Familiare (IPR-Pisa) per supportare famiglie separate o divorziate con l’obiettivo del benessere psicologico del minore. Diplomata alla scuola di psicoterapia sistemico-relazionale (4 anni), che mi ha dato il titolo di Psicoterapeuta sistemico- familiare.


Vi aspettiamo quindi Mercoledì 22 Febbraio alle ore 18.00 presso al polo scolastico Esedra in Viale San Concordio, 81 – Lucca 

La partecipazione all’evento è GRATUITA, previa prenotazione al numero 0583-419640 o per email a segreteria@esedrascuole.it

Il Bullismo, il fenomeno di violenza più diffuso tra gli adolescenti a scuola

Due anni di violenze, botte e minacce, i jeans infilati al rovescio e sporchi di sangue, in testa un grande vuoto, la vita che diventa un incubo e tentare il suicidio come unica via possibile: è la storia di una 14enne di Lucca vittima di un branco, perché non si può chiamare gruppo, di bulli incontrati tra i banchi di scuola.

Oppure: un supplizio fatto di sguardi addosso, commenti sprezzanti sull’abbigliamento e in classe, durante le lezioni, poi il calvario di camminare o inciampare in mezzo agli sputi e tapparsi le orecchie per non sentire gli insulti. E’ tutto ciò che resta, parole su un diario ormai non più segreto, di Emilie, 17enne suicida a Lille a gennaio scorso.

Due storie diverse, di violenza fisica e psicologica, che rappresentano ben più che sfortunatissime e sporadiche disgrazie individuali. Si tratta infatti di bullismo, il fenomeno più diffuso di violenza tra gli adolescenti a scuola, oggetto proprio in questi giorni di una proposta di legge alla lettura del Senato.

In Italia più del 50% dei ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 17 anni è stato vittima di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento nel corso dell’ultimo anno.

il 19,8%, ha dichiarato di aver subito prepotenze tipiche di bullismo una o più volte al mese, valore che raggiunge il 24,5% nelle regioni del nord-est, 18,7% al sud e 12,4% nelle isole.

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In Toscana, dove il fenomeno del bullismo viene monitorato dal 2008 attraverso lo studio EDIT “Epidemiologia dei Determinanti dell’Infortunistica stradale in Toscana”, nel 2015 si riscontrano valori allineati all’indagine nazionale e dati in continua crescita relativamente al cyber bullismo, che interessa ben il 19,6% dei ragazzi che subiscono prepotenze.

 

 

E’ proprio la scuola infatti il luogo in cui si consumano i drammi individuali di tanti ragazzi e ragazze, vittime di chi sceglie la prepotenza e la violenza come mezzo espressivo distorto per veicolare tra i banchi la propria finta superiorità, rendendo infernale quello che dovrebbe essere il periodo formativo più importante, e spensierato, di un adolescente.

Al riguardo abbiamo parlato con la dott.ssa Arianna Fanani, vicepreside del Liceo Byron di Lucca, per una sua testimonianza diretta sul tema.

“E’ da tanti anni che vivo il mondo della scuola, prima come docente e ora come vicepreside, e posso dire che purtroppo il fenomeno del bullismo c’è sempre stato; si manifestava principalmente in casi spot di prepotenza di un presunto forte verso un presunto debole, che doveva subire angherie, prese in giro, scherzi pesanti, talvolta botte. Molto spesso erano entrambi maschi.

Quello che sconcerta ora è quanto sia invece largamente diffuso: non si tratta più di casi individuali ma di una forma di violenza radicata (gli ultimi dati Istat parlano del 19% degli adolescenti vittime di una forma di bullismo) che colpisce anche moltissime donne e si connota fortemente di violenza psicologica oltre che fisica, con conseguenze pesantissime sulla crescita delle vittime.
E’ un fenomeno talvolta difficile da riconoscere, sempre molto delicato da affrontare.

Negli ultimi tre anni presso le nostre scuole abbiamo accolto una decina di ragazzi e ragazze vittime di bullismo, e sono solo i casi “espliciti” che le famiglie, e a volte i ragazzi stessi all’oscuro dei genitori, hanno voluto condividere con noi per ripartire.

Il ragazzo, magari in sovrappeso, che viene deriso pesantemente, giorno dopo giorno, isolato e schernito dal gruppo dei bulli della classe, fino ad isolarsi completamente e non voler più frequentare la scuola nonostante capacità e rendimento eccellenti; la ragazza studiosa e dotata di grandi capacità che subisce minacce, pressioni e violenze se non svolge oltre ai suoi i compiti dei bulli della classe, il ragazzo maltrattato e picchiato perché gay, e tante altre.

Che si tratti di violenze fisiche o psicologiche, minacce o furti, offese o danneggiamenti, queste storie di aggressione, violenza e cattiveria generano nei ragazzi uno stato d’animo di ansia, isolamento e depressione, per non parlare di tentati suicidi. Insieme alla crescita e all’adolescenza, anche l’apprendimento diventa complicato se non impossibile.

A mio avviso per fronteggiare il più possibile questo fenomeno tre sono gli strumenti che possiamo attivare, e che attiviamo presso le nostre scuole: controllo, consapevolezza, fiducia.

Controllo: è indispensabile che tutti gli adulti della scuola, docenti, dirigenti, bidelli, pongano la massima attenzione a quel che avviene in aula, nei corridoi, nei bagni. Ci sono sempre dei segnali e bisogna riuscire a coglierli.

Consapevolezza: di certi argomenti non se ne parla mai abbastanza. Esedra ha attivato dal 2005 un progetto chiamato “Educare alla legalità” perché la scuola è, e deve essere, legalità, il luogo in cui ci si confronta con gli altri e si diviene consapevoli di essere parte di una società che ha scelto di rispettare determinate norme. All’interno del ciclo di incontri “Capire i nostri figli” affronteremo quest’anno il delicato tema del bullismo, sviluppando all’interno della materia di educazione civica un progetto che coinvolge anche tutti i ragazzi delle nostre scuole.

Fiducia: come per altri tipi di violenza spesso le vittime del bullismo non denunciano la loro situazione, a volte nemmeno alla famiglia, sopraffatte dal terrore che la violenza subita ha innescato nella loro mente. E’ lì che un rapporto di fiducia verso l’operatore adulto della scuola può essere una chiave di svolta e, talvolta, salvezza. Fin dal primo giorno di scuola e anche negli incontri precedenti l’iscrizione cerco personalmente di trasmettere senso di sicurezza e fiducia ai ragazzi affinché si sentano tranquilli nel potersi esprimere su qualunque difficoltà riscontrata senza avere il timore di eventuali conseguenze. Noi, gli adulti, possiamo proteggerli e loro devono sapere di non essere soli. Anche i professori sono formati per costruire un ambiente il più sicuro possibile e da anni abbiamo attivato uno sportello di supporto psicologico gratuito e in totale anonimato per i ragazzi che lo richiedano.

I progetti didattici, le attenzioni degli adulti, la formazione ai genitori, il controllo dell’ambiente, la presenza di dirigenti e staff, i servizi di supporto psicologico, non serviranno probabilmente a sradicare in assoluto il fenomeno del bullismo, ma se applicati diffusamente in ogni scuola potrebbero diminuirne la diffusione ed evitare, forse, qualche tragedia.

Oltre alla scuola, un ruolo di grande rilievo spetta a mio avviso alle famiglie in primis, sia di vittime che soprattutto di bulli, e al legislatore, affinché anche tramite la legge si possano attivare strumenti di tutela aggiuntiva per i minori, soprattutto in considerazione del fenomeno parallelo in crescita, più subdolo ma altrettanto grave, del cyberbullismo”

Capire i nostri figli – Mio figlio è vittima dei bulli?

Primo incontro – Sabato 28 Gennaio 2017

Il Liceo Byron ed il Centro Studi Benedetto Croce riavviano il ciclo di incontri gratuiti Capire i Nostri Figli, con la preziosa collaborazione del Centro Clinico DAS, centro di recente apertura a Lucca che grazie ad un network specializzato di psicologi e psicoterapeuti offre sostegno psicologico e strumenti di miglioramento a famiglie e ragazzi.

Il primo incontro in programma affronta il tema delicato e di grande attualità “Mio figlio è vittima dei bulli? Riconoscere i segnali…”

 

Per l’occasione la dott.ssa Manuela Giuliani, psicoterapeuta e sessuologa clinica e la dott.ssa Azzurra Brandi, psicologa dell’età evolutiva, spiegaranno alle famiglie quali sono i segnali da osservare e i messaggi indiretti che comunicano i ragazzi vittime di fenomeni di bullismo, e come poter impostare con i figli una comunicazione costruttiva su questa delicata problematica.

L’incontro si terrà Sabato 28 gennaio alle ore 10.00 presso Il polo scolastico Esedra in Viale San Concordio, 81 – Lucca 

La partecipazione all’evento è GRATUITA, previa prenotazione al numero 0583-419640 o per email a segreteria@esedrascuole.it

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